..di Pietro Antonicelli, Sposi&Spose di Cristo..
Siamo in Quaresima e costretti a casa con le figlie che gironzolano. Mi dice mia moglie: “Mammamia…la casa è un delirio! Approfittiamo per fare un po’ di pulizie?”
Molti mariti per partito preso si sarebbero fatti prendere da un attacco di coronavirus fulminante piuttosto che iniziare, nel bello di una mattinata qualunque, un attacco all’acaro selvaggio.
Io no…perchè…perchè…
E penso alla Genesi:
“Poi il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile».” (Genesi 2,18) E dopo queste parole Dio conduce all’uomo “ogni sorta di bestie selvatiche”…beh.
Effettivamente tra l’uomo e le bestie selvatiche -soprattutto con l’orango-tango- una certa somiglianza c’è, e non è solo quella fisica.
Entrambi sporcano e si battono il petto per mostrare la forza bruta che li abita…e poi il pelo. Vuoi mettere che il pelo anziché concentrarlo sulla testa lo spargi per tutto il corpo! Beh, sicuramente somiglianza c’è.
Ma se all’uomo gli metti vicino una donna, quello magari si emancipa, si mette a scrivere articoli sui blog e poi ogni tanto passa l’aspirapolvere in casa.
E’ il suono dell’aspirapolvere che inizialmente lo attrae, quel rombo di potenza che parte all’accensione del suddetto elettrodomestico lo carica di virile entusiasmo.
Poi magari inizia a scoprire com’è bello e rude strofinare energicamente i piatti con spugnette virilmente abrasive che graffiano più di una pasta lavamani.
E vedi questo essere delle caverne che vicino ad una moglie inizia anche a lavarsi…e (alcuni…decisamente sfigati) addirittura si radono il volto.
E il Signore Dio sta li a guardare…e si accorge che questo essere che è la donna che ha messo al fianco dell’uomo fa essere l’uomo una creatura migliore, meno somigliante ad una grande bertuccia (che per carità, ha il suo fascino).
E il Signore Dio è ancora più contento quando vede che questi due si vogliono bene e si aiutano a vicenda nella pulizia della caverna che abitano, nella cura della prole e di ogni altro peluche che abita con loro…
Che poi a pensarci la santità passa proprio da qui, dal collaborare, dall’essere “complici nel bene”, dal riconoscere, accogliere e integrare quelle differenze con l’altro che sono necessarie per l’arricchimento del sé.
“Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. 22Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo. Allora l’uomo disse:
«Questa volta essa
è carne dalla mia carne
e osso dalle mie ossa.
La si chiamerà donna
perché dall’uomo è stata tolta».
Per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne. (Genesi 2,21-24)
…li ha fatti simili. Capaci – se lo vogliono – di amare l’altro, di tagliare col passato infantile e di diventare uomini e donne simili a Dio.
Ma la donna con meno barba. 🙂
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