di Pietro Antonicelli:
“Mamma! Vieni! Mamma!!! Maaaaammmaaaaa!”
E tu – padre – nonché marito di quella donna chiamata con urla “Mamma!!!” dai tuoi figli…sei li e tra un pensiero profondo come il divano che ti inghiotte…vieni accarezzato dalla vocina stridula di tua figlia che richiama su di sé con tutto il fiato l’attenzione di colei che l’ha partorita.
La coscienza ti dice: “Pietro, mi sa che qualcuno ha bisogno di aiuto.”
E tu le rispondi: “Mica mi chiamo Mamma io…”
E mentre tu ti fai 4 chiacchiere con la coscienza per prendere tempo…la bimba urla ancora una volta: “MaaaaaaaammmmmmmaaaaaaAAAA!!!”
E lì, la svolta! Incarni il Vangelo e ti offri volontario! Ed esclami: “Figlia mia, prendi me al posto della mamma! Dimmi, di cosa hai bisogno…qui c’è papà!”
Gli angeli esultano, il cielo è in festa…perché un uomo ha donato la propria guancia a coloro che volevano percuotere la guancia di sua moglie…ha scambiato la sua vita con quella di colei che andava verso il patibolo.
Poco importa se poi la bambina ha scelto ugualmente di flagellare sua mamma con un mare di richieste. Tu – marito eroico – ci hai provato a salvare la vita della tua sposa.
(Questa riflessione superficiale nasce oggi -14 agosto- dall’aver fatto memoria di San Massimiliano M. Kolbe, un frate, un uomo che in un campo di concentramento ha chiesto che venisse ucciso al posto di un padre di famiglia. Fu esaudito dai suoi aguzzini e prima di morire di fame e di sete per due settimane e prima che gli venisse iniettata una dose di veleno per fermargli il cuore, ha esclamato: “Ave Maria”.
San M.M.Kolbe, prega per noi padri e madri, mariti e mogli, affinché ogni giorno in piccoli grandi gesti si possa consumare nel Dono la nostra vita. Amen. Grazie!)
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