..di Pietro e Filomena, “Sposi&Spose di Cristo”..
Mi guardo intorno in casa…alle pareti ci sono un po’ di foto appese.
Guarda quella! C’è mia moglie con la nostra secondogenita tra le braccia. Sorridono. Come sono belle e che viso angelico hanno entrambe.
Ohi…guarda quell’altra! Eravamo al mare. Viso rilassato, abbronzati e che sorrisi smaglianti. E poi quella che abbiamo messo in soggiorno: è il giorno del nostro matrimonio…ci stiamo sposando. Quanta bellezza in una foto.
Tutto bello, molto bello. E’ tutto così presentabile e siamo orgogliosi di mostrarle ai nostri amici che vengono a trovarci.
Ma mi chiedo…dove sono le fotografie brutte?
Già, dove sono finite quelle in cui le nostre figlie sono sporche di cacca fino al collo e dove sono quelle mosse, quelle in cui sbuffiamo perché non riusciamo a stare fermi perché ci agitiamo perché stiamo litigando?
Sulle pareti nessuna traccia di queste foto.
Guardo nei cassetti…nulla. Non sono neanche qui.
Apro le foto sul PC…dove sono quelle in cui si vede che io e Filomena facciamo fatica a trovare un accordo sul come addobbare l’albero di Natale o quella in cui abbiamo pianto quando in 24 ore ci siamo ritrovati a lasciare la nostra casa dopo un forte terremoto ed abbiamo affrontato le tempeste del discernimento per capire dove o cosa il Signore ci stesse chiedendo?
Non si vedono sulle pareti addobbate quelle foto in cui ti sei sentito una schiappa alle Medie perché 4 bulli ti prendevano in giro…non ci sono, non le abbiamo stampate. Costa troppo stampare quelle foto in cui eri triste.
E quel momento in cui abbiamo saputo di un nostro figlio in cielo…non era degno di una foto? Non eravamo belli con le lacrime che inondavano il nostro cuore?
Eravamo belli, certamente.
Ma forse di tanta bellezza ci vergogniamo.
Ci vergogniamo di mostrare in questo mondo di plastica che siamo fatti di carne.
Che spesso siamo mossi e sfuocati, che il più delle volte la vita ti scatta foto al buio e senza flash…che gli occhi rossi non basta un’ APP per cancellarli.
Eppure guarda i santi, si…i santi. Sempre loro.
Ci sono dipinti (i più falsi) che li ritraggono in estasi e nella gloria di Dio…ma i più coraggiosi e fedeli li hanno ritratti nello sconforto.
Di san Francesco, ad esempio, a Greccio c’è un dipinto stupendo: è lui col fazzoletto che si asciuga le lacrime. Non sono lacrime di gioia, né di amore…sono le lacrime che i suoi occhi ammalati secernevano senza un motivo spirituale. Era una malattia.
Ti immagini farti scattare una foto mentre sei a letto con la febbre…mentre hai la cervicale infiammata. La appenderesti in corridoio?
Forse no, non ti riconosci in quelle foto…
…eppure allo specchio al mattino somigli ad Homer Simpson più che a Ken…i tuoi capelli di madre sono più simili nell’aspetto e nella tinta a quelli di Marge Simpson…più che a quelli della Barbie.
E i video? Ti faresti fare un video mentre litighi per un parcheggio o mentre fai a gara col tuo carrello della spesa per superare il vecchietto che alla cassa ci metterà un’ora per riempire di domande la cassiera prima che di prodotti la sua busta?
Nel tuo processo di canonizzazione un giorno vorrai che i giudici al processo vedano solo le belle foto, i bei video…mentre sai cosa faranno i giudici? Intervisteranno la tua vicina di casa!
Non te l’aspettavi eh?
Come nascondere che urlavi come un forsennato con le tue figlie perché non volevano mettere le scarpe prima di uscire?
Come nascondere che i tuoi “rumori” casalinghi somigliavano più a quelli che senti nelle bettole, più che alle musiche angeliche che ascolti a teatro quando danno l’opera?
Ti vergogni eh? Beh…a noi capita spessissimo. Vorremo dare un’immagine che in realtà è troppo lontana dalla nostra realtà.
C’è un modo, però, per superare la paura della foto brutta: come sempre guardare a Gesù.
Si, guarda…c’è la crocifissione.
C’è Gesù con i capelli spettinati, strappati…non guarda nell’obbiettivo ma guarda in basso. Nella sua bocca qualche dente è saltato per le bastonate che gli hanno dato. E’ un misto di sangue e terra. Ha le mani bucate e il fianco spaccato. Non riesce a venir bene in foto perché gli hanno messo chiodi anche nei piedi e non riesce a stare in piedi. A veder bene…non sta in piedi perché pende morto da una croce di legno piena di schegge e tarli.
Non è lo spettacolo più bello. Anzi? Non è forse questa la “foto” più bella che abbiamo di Cristo?
Non è pettinato, non brillano i suoi occhi blu di Zeffrirelliana memoria, non sorride, non è bello, non è presentabile, ma sta amando fino alla fine. E alcuni lo guardano e quello che vedono cambia la loro vita.
Alcuni vedono un uomo morto, altri vedono un uomo che ha capito che la vita va donata fino all’ultimo graffio, all’ultima goccia di sangue.
Ancora oggi ci sono persone che innanzi a quella “foto” trovano la via della felicità e comprendono che somigliando a quell’uomo in quella fotografia brutta…possono essere felici.
Va a guardarti allo specchio: a chi somigli? Somigli al tuo idolo bello e pulito o al tuo Cristo, sporco, innamorato, morto e risorto?
Buona visione.
+++
Se ti è piaciuto quanto hai letto condividilo sui tuoi social
Puoi visitare il nostro Blog cliccando qui: sposiesposedicristo.it
Puoi visitare la nostra pagina Facebook “Sposi&Spose di Cristo”
Puoi iscriverti al nostro canale Telegram “Sposi&Spose di Cristo”
Puoi iscriverti al nostro canale YouTube “Sposi&Spose di Cristo”
Clicca qui se vuoi visionare il nostro nuovo libro: #Influencer dell’ #Amore
Puoi sostenere la missione di “Sposi&Spose di Cristo”: CLICCA QUI e fai la tua donazione tramite PayPal
+++
Grazie, Pietro e Filomena.
caterina martino dice
Foto di copertina sfocata ma bella… Voi fantastici!!! Sempre bello leggere le vostre riflessioni! Grazie
Sposi & Spose di Cristo dice
Grazie a te per aver letto! ?♥️
Elena dice
Grazie, quello che scrivete non è facile da accettare perchè raschia l’anima. Raschia fino a farne uscire il sangue ma, è solo cosi che riusciamo a guardarci dentro, a capire e ad accettare quello che siamo. Da quando il convento è chiuso, mi mancano le lectio, anche se da voi, da vari frati amici comuni,ne leggo tante, il modo in cui voi mettete a nudo il vostro io e, ” ci costringete” a farlo a nostra volta, sembra che il convento sia ancora aperto e, sembra di sentire il nostro “nonno Giacomino” che mi dice….Elena! Ma non ce l’hai una casa?
Grazie!
Dio vi benedica❤?
Sposi & Spose di Cristo dice
Elena, sorella cara, ci commuovi…davvero…abbiamo gli occhi lucidi.
Grazie di cuore e che “nonno Giacomino” accompagni tutti noi che gli abbiamo voluto bene.
Un abbraccio grande grande, Pietro e Filomena