..di Pietro e Filomena.
Lo zio di mia moglie – che si chiama Massimo – l’altro giorno ha operato un prodigio: le sue mani hanno ripescato in mare sotto 10 centimetri di sabbia… la mia fede nuziale.
Ero lì che, tra un tuffo e l’altro, paravo una pallonata mentre mi dilettavo in una partita di pallanuoto improvvisata, quando a un certo punto – preso dalla tipica foga del gioco che rapisce in estasi noi maschi – mi è volato via l’anello.
Ha fatto un salto nell’aria mentre, girando su se stesso, è stato illuminato dal sole cocente della Calabria, lanciandomi un bagliore negli occhi. Poi l’ho visto inabissarsi nel mare trasparente, e a quel punto mi sono sentito come Frodo Baggins, nel Signore degli Anelli, nel momento in cui Sméagol gli stacca a morsi il dito prima di cadere nella lava del Monte Fato.
Il mondo mi è caduto addosso.
E a quel punto entra in scena l’eroe: zio Massimo si tuffa con maschera e boccaglio e si mette alla ricerca del prezioso oggetto e – come accadde nel romanzo – riaffiora dalle acque tenendo tra le mani “il mio Tessssoooorooo”!
Che gioia! Il mio anello, l’anello del potere, l’anello che ghermisce tutti i miei demoni, tutti i miei egoismi, tutti i miei individualismi… era nuovamente nelle mie mani e poco dopo al mio dito anulare.
La fede nuziale non è un semplice anello, è molto molto di più. Ha il potere di riportarti a vivere così come ha vissuto Cristo, ha il potere di ricordarti che non vivi più per te stesso, ma che la tua vita è unita a quella di un’altra persona. Ed è ciò che libera l’uomo dalla sua libertà. Sì, ho scritto proprio così: col matrimonio l’uomo viene liberato della sua libertà, per essere veramente libero.
Basti pensare a tutte quelle libertà che uno liberamente si prende, e che poi schiacciano l’uomo in una vera dipendenza cronica. Nel matrimonio si attuano pienamente quelle Parole del Signore Gesù: “…A che giova all’uomo guadagnare il mondo intero se poi perde se stesso?” (cfr. Lc 9,25) e ancora: “Chi salverà la propria vita la perderà, ma chi la perderà per causa mia, la troverà” (cfr. Mt 16,25).
Ed eccomi qui, sotto al sole cocente e in costume da bagno, con la Fede nuziale tra le mani, a ringraziare il Signore per avermi liberato da me stesso. Per avermi donato una moglie il cui zio sa recuperare gli anelli in mare.
Per avermi donato questo grande tesoro: il mio matrimonio, attraverso cui posso arrivare al grande tesoro che è Dio stesso.
Grazie zio Massimo, grazie Gesù.
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Sr lia dice
Bellissima testimonianza!
Grazie Pietro e Filomena! Un abbraccio
IL Signore vi tenga sempre nel suo cuore!
Sposi & Spose di Cristo dice
Grazie a te carissima sr.Lia per averlo letto e per il tuo commento!
Speriamo di rivederci presto!!!
Un abbraccio, il Signore ti dia Pace, Pietro e Filo
Barbara Scognamiglio dice
Grazie per questa testimonianza. Spero ancora che ci sia uno zio Massimo che recuperi la fede nuziale smarrita dal mio sposo…ma forse dovrei pensare a un’azione più concreta… È che noi donne ci aspettiamo sempre un gesto romantico e diamo forse più importanza a certe cose.. Ma la Fede nuziale è davvero un oggetto speciale e sacro. Aspetterò che lo Spirito Santo mi illumini… chissà che l’anello non torni dall’unico e legittimo proprietario…
Sposi & Spose di Cristo dice
Grazie Barbara per aver letto l’articolo e per il tuo commento.
Il Signore ti dia Pace,
Pietro e Filomena